ESTRATTO DA UN ARTICOLO DI FEDERICO PAGLIARI

A Sheffield, il recupero dell’insediamento d’edilizia sociale sul rilievo di Park Hill, la collina che sovrasta la citta`, costituiscono una sfida di notevole rilievo. Il complesso di edifici faceva parte dei programmi di edilizia sociale tipici in Gran Bretagna negli anni seguenti la seconda guerra mondiale: la conversione dei quartieri di abitazioni fatiscenti in luoghi con dignitose condizioni dell’abitare per le classi popolari e` un tema di fondo per la pubblicistica e l’attivita` progettuale sin dagli anni Trenta, mentre le realizzazioni sono rallentate dagli eventi bellici. Il progetto per l’insediamento di Park Hill nasce dagli intenti sociali del Comune di Sheffield, dall’impulso degli uffici di progettazione municipali, con l’impegno degli architetti progettisti, Jack Lynn, Ivor Smith, Frederick Nicklin e dell’architetto dell’ufficio tecnico municipale J. L. Womersley. Nel dibattito architettonico, il termine di riferimento e` l’influsso dell’UniteÅL d’Habitation di Le Corbusier a Marsiglia, e le sue successive versioni, con i principi urbanistico-architettonici enunciati attraverso un volume unitario e serrato, fra i quali la rue-corridor, le cellule abitative a vario taglio, struttura e composizione, le attrezzature commerciali e di servizi ad uso collettivo integrate nel corpo dell’edificio. Park Hill propone variazioni sul modello: l’insediamento e` dilatato in differenti blocchi collegati, delineando un assetto planimetrico per linee spezzate, che consentono di inglobare grandi porzioni a verde nel disegno urbano. L’intervento, di grandi dimensioni (995 alloggi complessivi, su una superficie di circa 130.000 mq), e` reso “unitario”. La composizione dei volumi e` costante, con le torri ascensori alle estremita`; le facciate pongono in evidenza il telaio strutturale con l’inserimento di porzioni “decorative” in laterizio a vista nelle partizioni cieche; gli edifici dispongono di ampie vie per la distribuzione - variante...